Fasti sabaudi di Venaria Reale

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Venaria Reale - Giardini

Atmosfere oniriche plasmano quel gioiello chiamato Venaria Reale, armonioso complesso talmente unico da essere inserito nel Patrimonio Unesco. Geometrie lineari esternano evoluzione architettonica trovante in Amedeo di Castellamonte e Filippo Juvarra suoi massimi progettisti, testimoni di quel raffinato gusto barocco plasmante Torre dell’Orologio, Sala di Diana, Scuderie (ricche in rilevanze da parata chiamate carrozze, Bucintoro, uniformi), Citroniera, Chiese gemelle del borgo, volute dal committente Carlo Emanuele II e successori.

Venaria Reale – Il Bucintoro

Invasioni francesi, vicissitudini, abbandono, ne decretano un lento declino sino al bramato recupero fine novecento, comprendente magnifici giardini terrazzati ideati ex novo dopo la distruzione napoleonica, richiamanti bizzarrie barocche e potager royal, scenografico belvedere per quella Galleria Grande ricca in stucchi di Pietro Filippo Somazzi tributanti virtù, fasti, glorie sabaude. Opulenta in frutti, cornucopie, conchiglie, la facciata principale in tenue intonaco rivaleggia con la “sfregiata” cesura in mattoni a vista prospicienti la corte d’onore, a sinistra corredata dai torrioni con tetti maiolicati alla “Mansart”.

Venaria Reale – Facciata prosciciente la Corte d’Onore

Gli interni rammentano magnificenza savoiarda riscontrabile nei fregi, marmi, statue, affreschi, arazzi. sete, mobilia, dipinti, stucchi venatori, meraviglie costellanti infilate di meravigliosi saloni. A Sant’Uberto è dedicata la Chiesa regale, movimentata composizione  con finta cupola del Juvarra sfruttante la pittura per dare riuscitissima illusione visiva della profondità.

 

 

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